Era morto così,
Con la stessa idea che
lo aveva portato ad essere
unico,diverso...
Estremamente inconcepibile era
il suo modo di fare;
specialmente quella sera quando
decise tutto ciò.
Sapeva che non doveva farlo,
ma il suo istinto dominava
la fredda riflessione
precedente all'azione.
Prese l'occorente,
salutò il padre,
la madre e la sorella,
disse un ultimo addio
alla sua amata Sicilia,
che lo aveva cresciuto
come una madre affettuosa.
Dopodichè salutò anche
Falcone, Borsellino,
Dalla Chiesa e Aldo Moro,
Saluto anche la sua amata che,
uccisa il giorno prima insieme agli altri,
lo guardava dal cielo.
Infine diede un ultimo saluto
a tutta quanta la sua Patria.
Affinchè lo possa ricordare
con forti emozioni.
Strinse bene la corda,
se la mise a collana e
poi disse addio anche
alla Libertà, che era
morta da un bel pezzo
prima di Lui.
Fu così che morì il nostro caro amico,
di propria idea, o forse costretto
dal fato che troppo spesso lo aveva
messo alla prova...
Ma la morte, come ben sappiamo,
è solo il passaggio alla vita Surreale,
dove prevalgono i giusti ideali
e dove la vita ha l'unico scopo
di essere vissuta con un sorriso
che ricordasse i bei momenti
passati e che le emozioni
vagano pure liberamente,
senza pericolo di finire
schiacciate da una grossa
macchina chiamata OMERTà.
Ricordò infine a se stesso,
che nessun finale è più importante
di qualsiasi cosa che lo ha portato.
Fu così che rinacque alla ricerca
di una Vita Migliore.
Poesia vincitrice del concorso provinciale , se ricordo bene del 2007/2008, avevo 12 anni.